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ROMA
Ho 50 anni, passati... da poco, una visione della vita in genere positiva,con figli e tanta voglia di fare, tante cose, sempre, ma troppo poco tempo.....mi piace la compagnia, ma amo la solitudine e perdermi nella malinconia delle riflessioni.

venerdì 25 novembre 2011

BISCOTTI DI FRUTTA SECCA

Ed ecco ...prova...prova, come al cinema, tentativi di biscotti per i il Natale che si avvicina, cose nuove da regale, altrimenti, diciamocelo, che regaliamo sempre gli stessi dolcetti????
Certo, ci sono gli intramontabili, i sapori che non possono mancare e ciascuno ha il suo,ma è tanto gratificante fare nuove ricette....e vedere che sono apprezzate.

BISCOTTI DI FRUTTA SECCA
- 50 gr di uvetta ammollata in acqua o liquore a piacere
-50 gr di mirtilli rossi
-15 gr di zenzero candito tagliato piccolo,piccolo
-30 gr di cedro candito
-50 gr di mandorle
-50 gr di nocciole
-50 gr di prugne secche
-2 uova
-70 gr di zucchero
-30 gr di cioccolato fondente,ma potete aumentarlo a 50/60 gr, non si sentiva
-30 gr di arachidi
-140 gr di farina
-172 bustina di lievito per dolci

ESECUZIONE:ACCENDERE IL FORNO A 175°C
Tagliare a piccoli pezzi tutti gli ingredienti ed amalgamarli tra di loro in modo da averli ben legati, poi distribuire dei mucchietti di impasto su di una teglia foderata con carta da forno, infornare e cuocere per circa 15', da freddi li ho conservarti in una scatola di latta che li ha mantenuti morbidi ed in molti hanno apprezzato questa morbidezza....mia madre li avrebbe preferiti croccanti....

lunedì 21 novembre 2011

My 7 Links....

Non sapevo che tra i food blogger fosse in atto questo gioco, simpatico, fa riflettere su ciò che si pubblica e su come gli altri lo recepiscono....
E così su invito di M&B del  blog Una Setteveli è per sempre, mi trovo a partecipare anche io.....
Per me non è facilissimo, non ho molte pubblicazioni, l'idea di avere un blog si è realizzata di recente e non ho ancora potuto pubblicare tutto ciò che avrei voluto, inoltre ho cancellato per errore molte foto che avrebbero contribuito alla pubblicazione di post molto utili...


1-IL POST PIU' BELLO, forse...
BON BON GOLOSINI,

belli nella forma, nel colore, accattivanti.....uno tira l'altro


2-IL POST PIU' POPOLARE , sono andata a controllare è
LA TORTA RAPIDA DI TONNO BRASILIANA

successo meritato!!!!

3-IL POST DI SUCCESSO CHE MI HA STUPITA,
BUDINO AL CIOCCOLATO.....BIMBY,


si perchè io l'ho pubblicato in quanto molto facile, ma non credevo che poi avrebbe ricevuto tante visite....

4-IL POST PIU' CONTROVERSO...
LE CIAMBELLINE ALLA MOUSSE DI CARAMELLO???

A me sono piaciute tanto, mi ha dato soddisfazione vedere come da un errore può nascere una bella/buona cosa, e sono state tanto apprezzate, ma forse è proprio l'essere nate da un errore che non dà fiducia!

5- IL POST PIU' UTILE, 
I PEPERONI RIPIENI DI CARNE ,

è un passo passo utile, anche se non è il solo del blog

6-IL POST CHE NON HA AVUTO L'ATTENZIONE CHE MERITAVA,
IL TOTANO,CONOSCERLO E PULIRLO

Mi piaceva l'idea di condividere la conoscenza...fa parte della cucina, di chi muove i primi passi e di chi si impegna a conoscerla appieno!

7-IL POST DI CUI VADO PIU' FIERA
qui ho difficoltà, sono tutti a me cari e molti traguardi raggiunti e fotografati erano tra le foto cancellate.....
 IL MIO TRIFLE MONOTEMATICO


E' tra i primi amori....e non si dimentica mai!

Ho invitato a partecipare:
http://lauracucina.blogspot.com/
http://www.cookingplanner.it/
http://terradegliulivi.blogspot.com/

venerdì 18 novembre 2011

IL FORNETTO VERSILIA

Giuro che non sono pagata per fare la pubblicità...anche se  ho aderito al programma AdSense e solo l'unica a non riuscire ad avere quelle belle pubblicità che vedo negli altri blog....non ci riesco proprio.
Però il mio blog parla delle cose che cucino e delle attrezzature che uso per farlo ed il fornetto versilia è da sempre presente nella mia cucina da sposata e nella cucina della mia mamma e prima ancora in quella della mia nonna... lui che lavora da sempre donandoci profumati ciabelloni che sanno proprio di casa mia....
La mia cara nonna ha portato con sè la ricetta del suo ciambellone che per me e mia sorella è stata fonte di ripetuti ,quanto falliti tentativi, non che i ciambelloni da noi preparati via via nel tempo non fossero buoni, ma NON erano il Ciambellone di nonna Lena!
Lei poverina lo ha preparato per anni davanti ai nostri occhi, mia madre non ha mai avuto una passione nel cucinare i dolci ( nel mangiarli si!) io a quei tempi ero impegnata in altro, mia sorella qualche ricetta l'ha anche scritta...ma sono tutte leggermente diverse e...insomma il ciambellone di nonna Lena è finito con lei!
Ma il fornetto versilia è ancora lì....anzi se ne sono aggiunti degli altri...e tutti perfetti nella loro semplicità, nel tempo ho sostituito il ciambellone di nonna Lena con altre ricette più o meno a meno care, ma in realtà ci si può cucinare qualsiasi dolce, certo la forme rimarrà sempre quella di un ciambellone, ma cosa importa quando il risultato è sempre garantito????
Nel suo utilizzo non si esclude il salato, di tanto in tanto, ma raramente devo dire, ci ho cucinato la parmigiana di melanzane, le lasagne ed anche il pollo, ma quest'ultimo lo sconsiglio, per ripulirlo fu un dramma....
Io come avrete capito lo uso solo per i dolci, ma è una mia scelta, non un limite del prodotto!
Questo che vedete è il ciambellone di Adelaide,conosciutissimo,  è una buona ricetta che poi di volta in volta modifico in base all'espirazione del momento o al contenuto della mia dispensa.

Questo è il sotto, per farvi vedere la cottura

Ho usato la doppia dose, diametro del fornetto 28cm.

Ciambellone di Adelaide
- 250g di zucchero
- 250 g di farina
- 3 uova
- 130 g di olio di semi o di oliva ,io uso solo di semi
- 130 g di acqua
- una bustina di lievito
- scorza di limone o arancia grattata

ESECUZIONE:
Imburrare ed infarinare bene lo stampo, fino in alto, sia sul perimetro che nel cono centrale, perchè cresce parecchio occupando tutto lo stampo.
Lavorare le uova con lo zucchero fin quando diventano  spumose, unire tutti gli ingredienti continuando a lavorare ottenendo un impasto che verserete all'interno dello stampo,chiudere con il coperchio e porre lo stampo sul supporto in dotazione sul fornello, io uso la fiamma bassa dall'inizio alla fine della cottura senza apportare alcuna variazione della fiamma,controllo sempre dopo circa 30' la cottura poi mi regolo....
Cuocere in forno caldo per circa 40’, controllare sempre la cottura con lo stecco, io uso uno spiedino.Quando la cottura è completa,togliere lo stampo da suo supporto ed attendere che si freddi, poi come prima cosa capovolgete lo stampo mantenendo il coperchio...se scende subito bene, altrimenti con una spatola in silicone o plastica, meglio non usare il coltello o materiali in acciaio che rovinano la pentola, passare sulla circonferenza esterna ed interna  con delicatezza....e riprovare a capovolgere lo stampo....che si staccherà, come nella seconda foto, poi mettere su un piatto, un vassoio o altro a seconda della destinazione prevista.
Si mantiene benissimo se coperto con pellicola o dentro un porta torte che sia in grado di contenerne l'altezza.
Le variazioni a cui si presta anche questa ricetta sono innumerevoli e molto personali, io uso inserire scorza di arancia ed unire delle scaglie di cioccolato fondente.
Potete unirvi 
-frutta secca
- uvetta
-aromi a piacere
-canditi
-frutta a dadini

domenica 13 novembre 2011

LA CROSTATA DI ANNAMARIA

Annamaria è stata una amica virtuale, poi incontrata una volta, una persona con una certa differenza di età, una donna grande, la cui intelligenza, generosità, serietà, umiltà e voglia di imparare e condividere senza mai essere sopra le righe, mi ha conquistata, era una cara presenza nella vita del forum che frequento e così, quando è venuta a mancare....è stato deciso, in suo onore di preparare delle ricette che Annamaria aveva postato sul forum, nel corso degli anni, poi raccolte in un PDF.
La crostata in questione è stato il mio contributo in ricordo di una cara persona che ho avuto l'onore e d il piacere di incontrare sulla mia strada...

FROLLA DI ANNAMARIA
Parlando della sua mamma e di come facesse la frolla raccontava così:
Questa è la stagione della frutta , io farei una crostata con fragole, kiwi e pesche.
Fai la frolla che preferisci, io faccio quella di mia madre, poi metti ola crema e la cuoci.quando la pasta è appena dorata la togli dal forno, a lasci raffreddare e guarnisci con la frutta...
Raccontata così è davvero molto facile!!!

Ingredienti:
-300 gr di farina
-100 gr di zucchero semolato
-90 gr di burro
-60 gr di strutto
-4 tuorli
- un pizzico di sale

ESECUZIONE:
racconta Annamaria...
Impastava il tutto velocemente, prima la farina, lo zucchero ed il sale con il burro freddo a pezzetti, poi univa i tuorli lavorando solo il minimo indispensabile a riunire gli ingredienti...non ad amalgamarli.
faceva riposare la pasta al freddo, poi la stendeva nello stampo e la lasciava fino al giorno successivo, sempre al freddo...
Se non vuoi usare lo strutto puoi usare stessa quantità di burro.

Io ho preparato la frolla con la sua ricetta...
Ho rivestito lo stampo con la frolla e farcito con una crema pasticcera ( alla quale da fredda ho aggiunto delle gocce di cioccolato fondente), posta in forno a 180°C per circa 15 minuti, prima della fine della cottura ho coperto la superficie della crema con lamelle di mandorle ed ho proseguito la cottura ancora per qualche minuto...le lamelle non devono bruciare...

LA CREMA PASTICCERA ho usato a mia dose
-4 tuorli, alle volte anche 5 dipende se le uova sono molto piccole
-100 gr di zucchero semolato,meglio se aromatizzato alla vaniglia
-50 gr di amido di mais o frumina
-la scorza grattata di un limone

qui la fetta....

A me è piaciuta tanto.....Grazie Annamaria!!!





giovedì 10 novembre 2011

BISCOTTI AI FIOCCHI DI MAIS

Era da tempo che avevo salvato questa ricetta presa da una rivista, mi piaceva l'idea di mangiare e sentire il croccante dei fiocchi di mais sotto i denti...mi piace il cibo che fa "musica", alcuni sostengono che sia anche terapeutico, rassicurante e che in molti prediligano cibi croccanti proprio per questa caratteristica "musicale".
Li ho portati in dono ad Alessandra e al disopra  di sopra di ogni mia aspettativa, lei e la sua amica li hanno molto graditi !


BISCOTTI AI FIOCCHI DI MAIS
Io ho fatto la dose doppia e ne ho ricavati circa 74 delle dimensioni di una noce grande
-150 gr di farina
-60 gr di burro pomata
-1 uovo intero
-1 tuorlo
-100 gr di zucchero
-1 pizzico di lievito per dolci
-1 pizzico di bicarbonato
-40 gr di uvetta ammollata in acqua tiepida poi scolata e asciugata
-150 gr di fiocchi di mais
-100 gr di gocce di cioccolato aggiunte da me

ESECUZIONE: ACCENDERE IL FORNO A 200° C.
L'aggiunta delle gocce di cioccolato è perchè io lo metterei proprio ovunque.
A disposizione avevo un mix di cereali, non solo fiocchi di mai come richiesto dalla ricetta, sapete quando rimane un pò in quella scatola, un poco nell'altra...avevo unito le varie rimanenze e con quelle ho preparato i biscotti.
Iniziate lavorando bene l'uovo, il tuorlo e lo zucchero ottenendo una crema gonfia e chiara, aggiungere la farina, il lievito ed il bicarbonato, il burro ottenendo un impasto morbido ma consistente, personalmente ho dovuto aggiungere un poco in più di farina, ed infine l'uvetta, dare all'impasto la forma di una palla e far riposare in frigo per 15'.
Su un vassoio allargare i fiocchi di mais, formare, con l'impasto delle palline che poi farete rotolare nei fiocchi di mais, per questa operazione meglio avere le mani inumidite con un poco di acqua. Sistemare le pallette ottenute in una teglia ed informare per 15', farli raffreddare, io ho deciso di spolverarli di cannella e zucchero al velo.
Si conservano in una scatola di latta o ceramica ben chiuse, dove si mantengono per circa 7 gg.

L'aver utilizzato un mix di cereali ha conferito a questi biscotti una marcia in più.

PS-finora non ho mai accennato a colei che "critica" senza appello le mie preparazioni, lapidaria come pochi nei giudizi, la mia adorata mamma, ebbene sono piaciuti molto anche a lei.....

PASTE DI MELIGA

Sono dei biscotti che faccio da un pò di anni...hanno un sapore semplice che non mi tradisce mai, il loro profumo mi conforta e la loro semplicità si accompagna bene con il cappuccino del mattino o con il caffè del pomeriggio o il classico tè, chiunque li ha assaggiati li ha apprezzati per la loro semplicità.
Alla ricetta originale io ho aggiunto dell'uvetta che li ha resi più...dinamici!

PASTE DI MELIGA
-300 gr di farina di mais fine, fioretto
-350 gr di farina 00
-200 gr di zucchero
-200 gr di burro pomata
-4 tuorli
-150/200 ml di latte, il necessario per avere un impasto saccaposciabile
-scorza grattata di arancio o di limone abbondante
-1/2 bustina di lievito
-100 gr di uvetta di buona qualità,messa in ammollo in acqua tiepida, poi scolata

ESECUZIONE: ACCENDERE IL FORNO A 200°C
Lavorare tutti gli ingredienti ottenendo un impasto morbido e consistente da utilizzare nella sacca da pasticcere
a cui applicare una bocchetta a stella di diametro 14, formare su una teglia delle ciambelline di medie dimensioni,considerando che lievitano in cottura. Infornare e cuocere per circa 15', devono dorare ma non troppo, appena dorate.Sono buone  a partire dal giorno dopo ( ma anche subito), spolverare con zucchero al velo.

martedì 8 novembre 2011

LA CUCINA ROMANA DI CASA MIA...TRIPPA ALLA ROMANA

Voi l'avete mai mangiata o fate parte di coloro che la disprezzano a prescindere????
La trippa fa parte del famoso quinto quarto ,cioè ciò che una volta era considerato "lo scarto" dell'animale. L'animale, vaccino ( manzo, vitello) o ovino,viene diviso ora come allora, in quattro parti , due anteriori e due posteriori , queste erano considerate le parti pregiate e vendute "ai ricchi", a fine macellazione dell'animale rimanevano le interiora, rinominati quinto quarto, che erano, insieme alla moneta, la "paga" degli operai del mattatoio ( l'ammazzatora) situato fino a pochi anni fa, nel quartiere di Testaccio.
Fu dunque l'esigenza, la fame, a fare di queste parti povere dei gustosi piatti che sono sopravvissuti fino ad oggi e di cui Roma, in particolare ha saputo mantenere il sapore, il gusto.
Diamo quindi un nome a questo quinto quarto, che si compone, in ordine sparso di trippa, coda, pajata, coratella, cuore, fegato, milza, cervello,lingua, reni, animelle....
sono davvero tanti "pezzi" ed in verità neppure li mangio tutti, ma nella cucina di casa mia alcuni piatti sono abbastanza frequenti e li mangiavo anche quando ero bambina.
Tra questi , come detto all'inizio, è frequente la trippa.
Non sono una estimatrice di questo o quel pezzo, l'acquisto al supermercato, bella pronta in vaschetta già sbiancata senza averne una conoscenza particolare....ma il mio amico Tosco, lui si che la conosce e così la descriveva:


La trippa, quella bianca che tutti siamo abituati a vedere dal macellaio, prima di finire nel banco con quell'aspetto candido subisce, oltre che ad un'approfondita pulizia, un trattamento di lunga bollitura e di sbiancatura, con l'uso anche di soda caustica.
Il suo aspetto naturale (senza sbiancatura, intendo) sarebbe proprio di un colore grigiastro-marroncino non molto invitante, perché è grosso modo il colore dello sporco. Viene quindi portata ad un biancore molto più gradevole alla vista, però al costo della perdita di una parte del suo gusto naturale. Solo in poche parti della nostra penisola la si può trovare "nature" (qui da me bisogna ordinarla, e anche così non è per nulla facile averla), e chi può farlo la preferisca.
Quella bianca, avendo già avuto svariate ore di cottura, la si può mangiare anche così come si acquista ad esempio in insalata. Una ricetta estiva per me gradevolissima e semplicissima è: farla a striscette e mischiarla ad un misto di cuore di sedano, cipollotto, pomodorini spaccati, ravanelli e qualunque altra verdura vi solletichi il gusto (però escluderei l'insalata in foglia), condita con sale pepe olio aceto e consumata magari dopo una mezz'oretta, per fare amalgamare tutti i sapori ed i profumi. In questo caso, ovviamente, l'aceto va aggiunto al momento del consumo per evitare che le verdure vengano "cotte".
Anatomia bovina: i ruminanti, specie a cui appartiene l'animale fornitore della nostra pietanza, posseggono ben quattro stomaci (o stomachi, sono corretti entrambi) di cui tre sono dei prestomaci (rumine, reticolo ed omaso) ed uno lo stomachino (!) vero e proprio che dicesi abomaso.
Dal rumine noi ghiottoni ricaviamo la trippa che va sotto il nome di croce, chiappa o trippa liscia; dal reticolo proviene la la cuffia, detta anche nido d'ape, berretta ed in milanese ciapa.
L'omaso ci dà invece la trippa più magra in assoluto, quella inconfondibile fatta a lamelle che proprio per il suo aspetto viene chiamata qui centopelle, o foiolo, libretto, millerighe ed in tanti altri modi che comunque richiamano sempre quella strana conformazione.
Lo stomaco vero e proprio invece ci regala (dai e dai siamo arrivati, ma non c'ho colpa io se questi hanno quattro stomaci) il famigerato e squisito lampredotto, fuor di Toscana conosciuto anche come riccia, frezza, frangiata. Non è ben chiaro il perché di questo nome, ed io non credo a chi lo fa risalire ad una presunta somiglianza con la lampreda (ma come diavolo è fatta la bocca di una lampreda?). Questo anche dopo sbiancatura mantiene il color nocciola, a differenza dagli altri tre tipi che diventano candidi se opportunamente trattati.





LA TRIPPA ROMANA di casa mia

Organizzatevi con molto pane, quello che più vi piace.......
Acquistate la trippa, io prendo quella in vaschetta, precotta ,del super....
Sciacquare la trippa sotto l'acqua corrente e tagliare a striscioline se necessario, in una pentola portare l'acqua in ebollizione, mettere giù la trippa e far riprendere il bollore per una decina di minuti,scolare la trippa, cambiare l'acqua e ripetere come prima....intanto in un tegame preparo un trito con tutti gli odori,
aglio. cipolla,carota, sedano, peperoncino,prezzemolo e la tipica menta romana,ma spesso mi capita di non averla ed è comunque buona.Nel tegame insieme al trito pongo l'olio e la trippa cotta per due volte e scolata,pongo sul gas  e faccio insaporire,perderà un poco di acqua,aggiungere del vino e far evaporare, girare perchè tende ad attaccare, poi unire il pomodoro, come siete solite usarlo ( passata, polpa, pelati ), girare e lasciar cuocere per far insaporire,per circa 20/30', a fine cottura spegnere il gas ,aggiungere del pecorino, quantità a piacere e girare, chiudere con il coperchio e far insaporire a fuoco spento per 5', poi servire.
Fate attenzione al sale poichè il pecorino è già molto saporito di suo.
Buon appetito!




mercoledì 2 novembre 2011

TORTA SEMPLICE ....COME UN PLUM-CAKE

Eccomi di ritorno, sono stata un poco assente, ma l'umore non era alto....
Immaginate di avere un forte e limitante mal di schiena  e di tentare il ritorno al benessere con vari farmaci, senza effetto....poi ti rivolgi al dott.Carlo e lui...ti aiuta a rimetterti in piedi con qualche iniezioncina locale!!!!
No dico, voi non gli portereste un dolcetto per questo?!

                                                  TORTA SEMPLICE ALL'ARANCIA
Ho usato lo stampo usa  e getta in alluminio da plum cake, con questa dose ne sono venuti 2...
-6 uova
-230 gr di farina 00 setacciata
-50 gr di amido di mais setacciato
-140 gr di burro pomata
-160 gr di zucchero
-100 di succo d'arancia tiepido
-1 arancia,la scorza grattata
-3 cucchiaini di lievito per dolci
-2 pizzichi di sale
PER LO SCIROPPO
-100 ml di succo d'arancia 
-70 gr di zucchero
PERSONALE VARIANTE
-100 gr di gocce di cioccolato fondente, a piacere

ESECUZIONE:ACCENDERE IL FORNO A 170°C
Lavorare a lungo le uova intere con lo zucchero, versare poi lentamente e facendolo preferibilmente scorrere lungo le pareti della ciotola , il succo d'arancia tiepido....
In un'altro contenitore montare il burro pomata con la buccia d'arancia, poi unirvi lentamente le uova montate in precedenza,unire la farina ed l'amido di mais setacciati , il lievito ( meglio se unito alla farina) ed il sale e se le usate le gocce di cioccolato.
Imburrare ed infarinare lo stampo molto accuratamente e versatevi il composto, porre in forno caldo per circa 40', poi coprire la torta con un foglio di alluminio e proseguire la cottura per altri 15'.A cottura ultimata far raffreddare bene, poi sformare. 
PER LO SCIROPPO: Far bollire dolcemente per 3'-4' il succo d'arancia con lo zucchero, appena tiepido mettetelo in una siringa da 50 ml ( acquistabile in farmacia) , è pratica per la forma a cono della parte finale,quindi molto adatta allo scopo....e siringate in vari punti il dolce,siringate lentamente in modo che la torta assorba bene il liquido.Fin qui la ricetta...
Volevo rendere "carino" il plum cake, quindi ho sciolto del ciocco fondente e da caldo ci ho disegnato una striscia larga sul dolce, nel cioccolato caldo ho inserito tre spicchi di arancia pelati al vivo, il cioccolato freddandosi li avrebbe "incollati" dandogli la stabilità necessaria, ho poi spennellato di gelatina trasparente le fette d'arancia conferendogli la lucentezza che appaga l'occhio.
OSSERVAZIONE- l'aggiunta delle gocce di cioccolato mi è molto piaciuta
Se diretta ad adulti si potrebbe provare ad aggiungere al succo d'arancia del liquore all'arancia.
Grazie al medico per la competenza ed alla segretaria per la disponibilità!






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